Approfondimenti


L'idea è semplice e allo stesso tempo radicale: la clinica non è uno spazio isolato, ma un luogo vivo in cui relazioni, culture, storie e sistemi si incontrano e si trasformano. Qui la sofferenza non viene letta come un fatto individuale, ma come un'esperienza situata, intrecciata a genealogie familiari, attraversamenti culturali, dinamiche sociali e istituzionali. La terapia diventa così un processo di traduzione e di mediazione, un laboratorio di significati in cui terapeuta e paziente co-costruiscono nuove possibilità di senso. In questo percorso, la complessità non è un ornamento teorico, ma un modo di guardare: sospende spiegazioni lineari, accoglie la pluralità dei piani di realtà e riconosce che la trasformazione nasce dalle relazioni più che dai modelli. La prospettiva sistemica e transculturale permette di leggere i sintomi come narrazioni incarnate, di valorizzare la differenza senza esotizzarla e di vedere nella pluralità non un ostacolo, ma una risorsa generativa. È una clinica che accoglie la singolarità, che ascolta i dettagli, che produce tenerezza invece che giudizio, e che riconosce nei diritti umani e nella dignità delle persone il suo orizzonte etico. Questa pagina di presentazione invita il lettore ad attraversare i contenuti con curiosità e apertura, scoprendo una clinica che connette, che ospita e che trasforma.